martedì 6 gennaio 2015

Il monitor

Il monitor è un dispositivo elettronico che, collegato a diversi tipi di apparecchi, è utilizzato per la visualizzazione di immagini; se dotato di casse per la riproduzione audio, è in grado anche di riprodurre il suono. In ambito informatico, il monitor riceve i dati in uscita dall'unità centrale. 

Caratteristiche
Esistono diversi tipi di monitor a seconda della tecnologia usata per realizzarli:

• il monitor CRT (a tubo catodico), ormai quasi in disuso


• il monitor SED (Surface-conduction Electron-emitter Display) è basato sullo stesso funzionamento di un normale schermo a tubo catodico: un flusso di elettroni "accende" fosfori luminosi che emettono luce. La differenza sta nel fatto che ogni singolo pixel dello schermo SED si comporta come un piccolissimo tubo catodico. Questo permette di costruire schermi piatti.  La figura che segue mette a confronto la struttura del classico tubo catodico (CTR) con la struttura dello schermo SED.


• il monitor LCD (a cristalli liquidi - Liquid Cristal Display) - è formato da due pannelli di vetro provvisti di contatti elettrici che contengono cristalli liquidi. Quando raggiungono il punto di fusione, i cristalli  diventano liquidi. Ce ne sono alcuni che, pur diventando liquidi, mantengono la loro struttura cristallina, da cui il nome cristalli liquidi.
Le molecole dei cristalli liquidi, in presenza di un campo elettrico, hanno la proprietà di polarizzare le radiazioni luminose; cioè possono far sì che la luce assuma direzioni bene precise. Ad ogni punto dello schermo (il pixel) corrisponde un cristallo. Quando il cristallo viene attivato dalla corrente elettrica, polarizza  la luce. Essa può venire da una fonte posta sul retro dello schermo o dall'ambiente circostante. Quando la luce viene polarizzata dal cristallo liquido, il pixel si illumina. L'insieme di innumerevoli pixel illuminati dà forma alle immagini che vediamo sullo schermo. 


• il monitor a LED (Light Emitting Diode), strutturalmente, è identico a uno schermo LCD. Ciò che cambia è il sistema di illuminazione dei pixel. Più appropriatamente, quindi, si dovrebbe parlare di schermo LCD basato su retroilluminazione a LED. Il pannello che produce le immagini, infatti, resta quello di uno schermo piatto tradizionale; la retroilluminazione, invece, è fatta dalla luce di piccoli LED rossi, verdi e blu. Opportunamente combinati, questi tre colori formano un fascio di luce bianca che illumina il pannello a cristalli liquidi per formare le immagini che vediamo sullo schermo. La retroilluminazione a LED ha diversi vantaggi:

-  restituisce una migliore resa nei colori rispetto al neon che illumina gli schermi LCD tradizionali: il neon non emette, infatti, un bianco perfetto; per ovviare si utilizzano filtri di colore che, però, non garantiscono ottimi risultati;

 -  permette di costruire degli schermi sottilissimi spessi anche un paio di millimetri;

     
 -  dura più a lungo: lo schermo LCD basato su tecnologia a LED ha una vita utile di circa 100 mila ore, mentre quella di uno schermo tradizionale è di 50 mila ore;

- è priva di mercurio, presente invece nei sistemi di illuminazione di tipo CCFL. A tale proposito, ricordiamo che in Europa, ai sensi della direttiva RoHS (Restriction of Use of Certain Hazardous Substances in Electronic), i produttori sono tenuti a commercializzare soluzioni prive di mercurio;

-  minori consumi.


• il monitor al plasma è anch'esso formato da due pannelli di vetro ricoperti da elettrodi metallici e da una sostanza fluorescente. Tra questi due pannelli è contenuta una miscela di gas rari. La corrente applicata agli elettrodi, ionizza il gas producendo un plasma che emette luce ultravioletta. 


• il monitor OLED (Organic Light Emitting Diode) si basa sulla particolare proprietà di speciali sostanze organiche che, poste tra due  elettrodi (anodo e catodo), al passaggio della corrente si illuminano.
Un elemento viene definito organico quando ha una struttura costituita prevalentemente da carbonio. Normalmente le sostanze organiche, se attraversate da corrente, sono in grado di emettere solo luce bianca. Miscelando alle sostanze organiche dei composti elettrofosforescenti (operazione chiamata drogaggio), è però possibile renderli in grado di emettere luce rossa, verde o blu. Combinando questi tre colori primari, si possono produrre tutti i colori dello spettro visibile.
Uno schermo OLED è composto da vari strati sovrapposti: uno di essi - in genere trasparente e con una funzione protettiva - viene coperto da uno strato conduttivo che funge da anodo. Ad esso vengono aggiunti tre strati di materiale organico opportunamente drogati in modo da formare tre microdisplay colorati (rosso, verde e blu). L'ultimo è uno strato riflettente che funge da catodo.

• il monitor Pholed (Phosphorescent organic light-emitting diode) è un tipo particolare di Oled che usa la fosforescenza per emettere luce. A differenza degli Oled, in cui solo il 25% dell'energia genera luce mentre il restante 75% viene disperso sotto forma di calore, i Pholed convertono in luce fino al 100% dell'energia utilizzata, restituendo una luminosità quattro volte maggiore. Inoltre, trasformando la maggior parte dell'energia in luce, i Pholed non disperdono calore e quindi non surriscaldano l'apparecchio, garantendo così una più lunga durata dei congegni. Ad oggi (febbraio 2010) sono ancora in fase di sperimentazione.



Che cos'è un pixel?
Un pixel è il più piccolo componente di un’immagine sullo schermo: un punto che contiene un colore.



Che cos'è la risoluzione video?
La risoluzione è il numero di pixel (o punti) per pollice dpi (dots per inch). Maggiore è la quantità dei pixel in un pollice e maggiore è la risoluzione video.



Standard grafici
Hercules  -  768 x 348 Pixel - 2 colori
CGA (Color Graphic Adapter)  -  320 x 200 Pixel - 16 colori
EGA (Enhanced Graphic Adapter)  -  640 x 350 Pixel - 16 colori
VGA (Video Graphic Adapter)  -  1024 x 768 Pixel - 256 colori
SVGA (Super VGA)  -  1280 x 1024 Pixel 16 milioni di colori



Caratteristiche
Pollici: unità di misura della dimensione dello schermo
Pixel: il più piccolo elemento che viene visualizzato sullo schermo
Risoluzione: numero di pixel che possono essere visualizzati contemporaneamente
Dot pitch: distanza fra due pixel
Refresh: (si misura in Hz) indica il numero di volte che l’immagine sullo schermo viene “rinfrescata” in un secondo



Riassunto

Lo schermo di un computer è assimilabile ad un normale televisore (tubo a raggi catodici oppure LCD a cristalli liquidi).

Il monitor è caratterizzato dalla DIMENSIONE e dalla QUALITA’.

La dimensione di uno schermo si misura in pollici (da 14 ad oltre 24): diagonale dello schermo stesso;

La qualità dipende del monitor dipende da 2 fattori:
• dalla risoluzione, misurata in pixel (per es.: 800x600, 1024x768, 1280x1024, ecc.)
• dalla frequenza di scansione, misurata in Hertz (per es.: 70 Hz).

Maggiore è la risoluzione e la frequenza di scansione dello schermo, maggiore è la sua qualità.



Nessun commento:

Posta un commento